martedì 2 dicembre 2008

31 ottobre

Finalmente un ritorno alla natura! Pasto ieri ci ha portato nella sua vecchia scuola, la Krishnamurti Foundation, dove siamo arrivate dopo un’ora e mezza in barca, da cui abbiamo potuto ammirare un incantevole tramonto. Mentre “veleggiavamo” verso la nostra meta Pasto ci raccontava le sue avventure in giro per il mondo e scorrevano -finalmente- le campagne, i villaggi, gli animali al pascolo, la fognatura romana.




La Krishnamurti Foundation
(
http://www.kfionline.org)
è stata creata nel 1926 da Jiddu Krishamurti, filantropo di fama mondiale, il cui amore per la natura umana ha trovato la sua naturale espressione nella creazione di scuole, che non si occupano solo dell’aspetto meramente accademico, ma tengono in grande considerazione l’importanza fondamentale del porre e porsi domande. Questo è sicuramente un aspetto anomalo nel panorama scolastico indiano, caratterizzato da una fortissima competizione e
una devozione incondizionata nei confronti dell’insegnante, a cui non è possibile porre domande.

Dopo un’oretta buona che camminavamo, mi ha chiamato la nonna, quindi ci siamo seduti per terra, ma non sapevamo che ci aspettava una sorpresa… Probabilmente non era solo terra ma anche un qualche raduno di zanzare assetate di sangue, che hanno bellamente perforato i nostri pantaloni leggeri per conficcarsi nelle chiappe chiare mie e della Michy, mentre la Cri e Pasto se la ridevano!



In seguito abbiamo in
contrato un ex professore del nostro accompagnatore con degli italiani, e ci hanno proposto di assistere ad un dibattito. Dopo lunghe discussioni e un’attenta riflessione, siamo giunte alla conclusione che niente era tanto importante, necessario, addirittura vitale come della carne rossa superpiccante al quartiere musulmano.

Così siamo ritornati nel caos cittadino in tanga… Sì sì, abbiamo percorso tutta Varanasi in tanga, io, Michy, Cri e Pasto!!! Qui non capita certo spesso, ma ogni tanto si vedono gruppetti di gente che va in giro in tanga… Vabbè, dai, vi svelo l’arcano: il tanga è la carrozza, trainata, come nelle migliori favole, da un cavallo. Ma più che da una zucca, la nostra carrozza probabilmente proveniva da una rapa marcia, visto che era piuttosto malandata.


Ma è stato divertente, e abbiamo visto una zona di Varanasi che non conoscevamo, e dove i turisti non vanno. I nostri cocchieri ci hanno lasciato al quartiere musulmano, dove è cominciata la ricerca del “carnerossavala”, ma non ha dato i risultati sperati, per cui abbiamo dovuto “ripiegare” su pollo e riso messi in una borsa di plastica (la tipica schiscetta indiana!) e un egg chicken roll, ovvero un involtino di piadina, uovo, pollo e verdure (una sorta di kebab). Il tutto abbastanza piccante ma molto, molto buono.

Speriamo che non mi si riproponga stanotte!


Shubh ratri, buona notte a voi,

Sò!




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