Ma insomma, bando alle ciance, e vi racconto un po’ della serata di ieri, che è stata molto bella. Avvolte nelle nostre sari, io, Michi, Cri, Silvia e Mili ci siamo fatte largo tra la folla festante, distribuendo toffee speziate ( fanno così persino le caramelle!) a tutti e siamo finalmente arrivate -con un’ora di ritardo, ma insomma, eravamo in cinque donne!- a casa di Manooj, il maestro di canto di Mili. Dopo le presentazioni di rito, io e la Cri ci siamo fatte accomodare le sari dalle donne di casa, perché Mangla l’aveva sistemato per bene alla Michi, poi si vede che s’è stufata e a noi l’ha messo alla bella e meglio. Quindi abbiamo finalmente potuto dare sfogo alla nostra vena egocentrica scattando decine di foto nel terrazzino al primo piano. Siamo poi salite sulla terrazza vera e propria (qui, ovviamente, le case non hanno il tetto) da dove potevamo godere una splendida vista di Varanasi notturna illuminata da lumini e candele, nonché da fuochi artificiali e botti assordanti che illuminavano a giorno le strade. Abbiamo acceso centinaia di candeline lungo tutto il muro che circondava la terrazza, cavolo, ci hanno costretto ai bassi lavori di manovalanza!
Sati, la “Virtuosa”, la sposa di Śiva che si diede volontariamente la morte nel fuoco per vendicare una grave offesa recata al consorte. Da qui ha preso il nome la pratica hindu dell’immolazione della vedova sulla pira funebre del marito. [tratto dalla mia tesi]
Poi siamo finalmente scesi nella sala da pranzo, cioè nella camera da letto, ci siamo piazzati per terra e abbiamo scofanato il piatto di pasta preparato da Mili… per di più gli standard igienici sono particolarmente rigorosi: la cucina… a terra! L’acqua presa “direttamente” dalla cisterna, e utilizzata per lavare molto accuratamente i piatti: risciacquo e poi si fa come nel girotondo… Tutti giù per terra! Quanti soldi ch
Mentre tornavamo abbiamo in
Buonanotte,
Sò!